“L’amore del Signore è da sempre” dal Salmo 102 La liturgia oggi ci fa ripetere questo ritornello e questa è stata la certezza che ha guidato la tua vita, carissima suor Attilia! Ti stavamo aspettando a casa perché ci avevano detto che ti avrebbero dimessa a breve. Sapevamo che la tua situazione di salute era seria e molto fragile, ma non ci aspettavamo che te ne andassi così in fretta, speravamo di poterti dare ancora un saluto. Questo ci addolora, ma siamo serene, perché sei arrivata nella “Casa” dello Sposo, dove anche le tue sofferenze hanno trovato un senso e sono certa che il Signore ti ha accolta con queste parole “Vieni serva buona e fedele, entra nella gioia del tuo Signore” Mt 25,21. Sei arrivata in convento a Rimini, lasciando le tue amate colline ai piedi degli appennini reggiani, appena diciannovenne, ma certa della tua vocazione e con il desiderio di seguire Gesù tra le sorelle francescane che avevi conosciuto vicino a casa. La sofferenza è comparsa presto nella tua vita, privandoti del tuo caro papà, ma anche questa prova ha rafforzato la tua fede e ti ha preparata ad affrontare la vita con le sue gioie e le sue fatiche. Anche la malattia, ha bussato presto alla tua porta e ti ha fatto compagnia per molti anni, aggravandosi in modo importante in questi ultimi mesi. Ma tu eri solita dire che tutto era occasione per offrire a Gesù. Le intenzioni non ti mancavano, in primis la Congregazione, ma anche la tua famiglia e le tante persone che si rivolgevano a te per chiederti preghiere. La scheda anagrafica che conserviamo in archivio, ti vede pellegrina in tante fraternità, nelle quali hai svolto tanti servizi, dalla lavanderia alla portineria, dall’insegnamento alla pastorale in parrocchia. Per tanti anni hai insegnato nella scuola materna, accompagnando i piccoli, che ti venivano affidati, alla scoperta delle bellezze del mondo, del sapere e soprattutto alla conoscenza di Gesù. Da vera francescana amavi la bellezza della natura e di tutte le creature, conoscevi i versi degli uccelli e le abitudini di tanti animali grandi e piccoli. Fra i tanti doni di cui il Signore ha arricchito la tua vita, uno era sicuramente quello della manualità e dopo il servizio che svolgevi, con dedizione, amavi passare il tuo tempo lavorando coi ferri. Tutte abbiamo visto i tuoi bei centri di cotone e òa creazione di fiori e roselline con carta e nastri. In questi ultimi due anni ti sei dedicata a preparare le coroncine del rosario, recuperando i noccioli delle olive e questo diceva tutto il tuo amore alla Vergine Maria e il desiderio che la si pregasse. Per questo fosti felice, quando ti chiesi di farle per le sorelle delle missioni, e ora puoi star certa che ognuna di loro pregherà per te! Certamente le ferite della vita hanno lasciato il loro segno e inciso un po’ anche sul tuo carattere, per natura gioviale, ma che si adombrava facilmente, bastava poco però per far tornare il sereno e il sorriso sul tuo volto. Grazie, sr. Attilia, per il tuo essere Sorella, per i tuoi 63 anni di vita donata, per la tua sofferenza offerta, per il tuo servizio ai piccoli, alle sorelle, al mondo, alla Chiesa, Grazie Signore per il dono che sr. Attilia è stata fra noi e per noi; continua Tu ad esaudire le sue preghiere nel mistero della comunione fra i santi. Arrivederci in cielo Sr. Attilia e ora insieme alla numerosa fraternità che abbiamo in Paradiso continua a pregare per noi. Sr Lorella Chiaruzzi, madre generale SFMC
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(Testi tratti da: https://www.vatican.va/content/francesco/it/messages/vocations/documents/20220508-messaggio-59-gm-vocazioni.html#:~:text=Sempre%20il%20suo%20sguardo%20d,esperienza%20straordinaria%20riservata%20a%20pochi ) . www.taufiorito.info . #suorefrancescane #ragazze #giovani #discernimento #ricerca #domande #sguardo #parola #cammino #perchè
Festa della Conversione di San Paolo “So a chi ho dato fiducia: egli, giudice, giusto, mi renderà il frutto delle mie fatiche nell’ultimo giorno” (Liturgia) Carissima suor Tommasina, te ne sei andata in questi giorni freddi e grigi, accompagnati dalla pioggia e da tanto vento, per aprirti al giorno senza tramonto e lasciarti abbracciare dallo Sposo che sempre hai amato e cercato. Hai lasciato il tuo paese ai piedi delle dolomiti non ancora ventenne, la guerra era da poco finita, per unirti alle tante giovani Lutranesi che già erano arrivate in convento a Rimini, e che per quei tempi doveva sembrare veramente lontano. Te ne sei andata in fretta, senza neppure darci il tempo di un “saluto”, ma attorniata dalle sorelle che in questi ultimi anni si sono prese cura di te con amore e dedizione, però già da tempo l’infermità aveva segnato la tua vita e le tue giornate. Dimensione, quella della malattia che ha segnato presto il tuo cammino di religiosa, senza per questo togliere nulla ai 74 anni di donazione, anzi arricchendola, e dalle tue lettere scritte mentre eri ricoverata, si coglie il tuo desiderio di unirti alla passione dello Sposo e di offrire tutte le sofferenze e i sacrifici, per il bene della Congregazione e della Chiesa. Per natura silenziosa, riservata e forse un po’ timida, ma capace di dire il tuo pensiero e di sostenere le tue idee. Hai servito il Signore e i fratelli, in tante fraternità impegnata nelle scuole di lavoro e insegnando il mestiere di magliaia a tante giovani donne, e sono certa che accanto al mestiere hai passato anche tanti insegnamenti. Quando poi gli anni aumentavano e le scuole di lavoro non erano più un servizio necessario, ti sei dedicata a vari servizi e molte di noi ti ricordano nelle portinerie dell’istituto San Giuseppe a Sassuolo e nella Casa Madre a Rimini. Difficile uscire per Rimini e non incontrarti per le vie della città, impegnata nelle tante commissioni che ti venivano affidate: ritirare le medicine, andare dai medici oppure negli uffici e non ultimo a prendere i fiori. Si, i fiori, perché dove ceri tu c’erano sempre anche dei bei vasi di fiori. Al ritorno poi, ti si poteva trovare nelle prime ore del pomeriggio, seduta in portineria con in mano i ferri da lavoro, per un centrino, un filet o altro, ma mai senza fare nulla e soprattutto il sorriso per ogni persona che arrivava. Sorriso che ha continuato a illuminare il tuo volto anche in questi ultimi anni e che non mancava mai quando si passava per un saluto. Grazie Tommasina, sorella amante del bello, dei fiori, del verde, delle sorelle e soprattutto del tuo Amato Sposo, grazie per il tuo lungo cammino di consacrata, grazie per il tuo tanto servire e pregare. Ora che sei nelle sue braccia e che hai ritrovato tante sorelle in cielo e buona parte della tua amata famiglia, continua a pregare anche per noi! Grazie Signore, per averci lasciato per tanto tempo questa Sorella, grazie per i suoi tanti doni, ricompensala come Tu solo sai fare. Ad Dio Sr. Tommasina. Madre Lorella Chiaruzzi, Superiora Generale SFMC
Spicca tra le Sorelle per l’altezza dei privilegi spirituali straordinari ricevuti dallo Sposo Gesù Cristo.
Delicata e devota – ma non deviazionistica –, forte, umile e affidata, è stata visitata dal Signore più e più volte, ossia, era talmente affidata, consegnata, a Dio che anche con gli occhi del corpo ha “assaggiato”, ha “assaporato” la presenza fisica di Gesù, degli angeli di Maria. Questa è la santità: donarsi completamente, totalmente a Gesù, vivere con Gesù e di Gesù, con umiltà, semplicità, nascondimento. E Gesù l’ha riempita della sua presenza. Suor Maria Diomira spira il 14 gennaio 1768, a 60 anni. Ricompaiono le stimmate, visibili a tutti i fedeli del Frignano, accorsi per vedere “la Santa”. Dal 1959 i suoi Resti Mortali riposano nell’umile urna di legno della cappella interna del monastero di Fanano, aggregatosi alla Congregazione delle Suore Francescane Missionarie di Cristo. Nel 1901, Papa Leone XIII ha introdotto la Causa che porta alla Canonizzazione. Chiediamo al Signore, per intercessione della venerabile, di scegliere il bene e di schierarci per le vie del vangelo #antifone #settenario #natale #suorefrancescane #emmanuel #emmanuele
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AutoreLe Suore Francescane Missionarie di Cristo svolgono molteplici attività nell'ambito dell'istruzione e missionario. Archivi
Aprile 2024
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