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Gloria condivide con noi ciò che l'esperienza missionaria nelle nostre fraternità dell'#Etiopia le ha donato: Se si provasse a fare un resoconto di questo viaggio non si saprebbe da dove partire.
Si è partiti senza aspettative e senza avere la minima idea di cosa ci aspettasse... ed è lì che è arrivato il dono. Si è partiti forse con l'idea di poter fare del bene, ma il bene lo abbiamo solo ricevuto. È stata un'esperienza che ci ha permesso di entrare nel vivo di una realtà a noi totalmente sconosciuta, di interrogarci su questioni a cui non pensavamo di dover mai pensare, di scoprire persone e vite a noi lontanissime, di sentire l'affetto e l'accoglienza di costoro nonostante i limiti di comunicazione, di sentirsi parte di qualcosa di più grande a cui ci scordiamo spesso di appartenere. Ciò che mi resta tornando a casa e a cui cerco di tornare tutte le volte che la freddezza della routine delle mie giornate prende il sopravvento è l'amore enorme che ho sentito addosso, a cui spesso non sono riuscita a dare una spiegazione, il senso di bello che ti riempie il cuore e non lo lascia, l'autenticità delle cose vere che non smette mai di porti domande. Gloria Petrazzuolo #missione #suorefrancescane #giovani #vita #happiness #vocazione Alice ci fa dono dei suoi ricordi dell'esperienza missionaria vissuta nelle nostre fraternità dell'#Etiopia: Siamo partiti giovedì 26 dicembre in un gruppo di undici persone, verso un viaggio da cui non sapevamo cosa aspettarci.
Arrivati ad Addis Abeba, l’avventura inizia. Il primo impatto nella Capitale è decisamente forte: piacevolmente e inaspettatamente, veniamo travolti da una città caotica, colorata, e piena di vita. Visitiamo diversi luoghi caratteristici della Città per poi addentrarci nella realtà che le Suore Francescane Missionarie di Cristo hanno creato sul posto: la scuola materna St. Clare. All’arrivo veniamo accolti dai canti dei bambini che ci aspettavano con ansia, poi veniamo condotti all’interno di una bella struttura in stile coloniale per la visita alla scuola in piena attività. Dopo la visita ci riuniamo in giardino e concludiamo la mattinata con la tipica cerimonia del caffè, prezioso momento aggregativo e simbolico che per la popolazione etiope significa anche condivisione e raccoglimento. Dopo quasi otto ore di viaggio arriviamo alla seconda tappa del nostro itinerario Wassarà. In questo piccolo luogo di campagna abbiamo trascorso sei giorni dei quali impossibile riportare il valore in poche righe. L’ospitalità da parte delle sorelle e delle novizie di questa comunità ci ha conquistato; tra loro e noi fin da subito, si è instaurata una relazione di reciproca intesa. In breve, siamo riusciti a creare un rapporto di collaborazione e ascolto. A parte la calda accoglienza riservata nei nostri confronti, le sorelle di questa comunità sono l’esempio vivente di chi si dona per il prossimo. Da anni esse si prodigano nell’attività di assistenza sociale primaria per la popolazione più debole e povera. In particolare, si occupano del mantenimento della clinica medica e della scuola materna note per la qualità del servizio erogato e punto di riferimento per la gente del posto. La terza tappa della nostra esperienza ci ha condotto ad Ashirà. Qui la missione è sorta nel 1974 all’interno della Diocesi di Hosanna. Anche in questo piccolo contesto di periferia troviamo un ambulatorio medico dove è stato appena inaugurato il reparto maternità, attrezzato in modo perfetto grazie a donazioni di benefattori privati del gruppo che ci ha preceduto. Nella scuola materna San Francesco, situata a Shinshicho, c’è grande fermento. Per noi è tappa nella tappa, per gli ospitanti è Natale. La scuola, frequentata da più di quattrocento bambini che in alcune sezioni praticano il metodo Montessori, è modello d’istruzione avanzata e civile convivenza. In occasione del Natale (7 Gennaio) i bambini preparati dai loro maestri, ci hanno intrattenuto con canti, balli e rappresentazioni divertenti. L’entusiasmo e i sorrisi di questi bambini comunicano una gioia indescrivibile che sembra annulli tutti i loro problemi e la povertà che li affligge. Abbiamo avuto modo di vedere quali ristrettezze alimentari e penuria di apparecchiatura avessero pur nel giorno festivo più importante. Durante il pranzo di Natale per i poveri, organizzato dai giovani Scout del posto, i piatti presentati erano estremamente semplici. La nostra permanenza ad Ashirà finisce dopo cinque giorni intensi. Le nostre tappe successive sono: Kofale e Nazareth dove nonostante la breve permanenza, abbiamo avuto ottimo riscontro ambientale, visitando le comunità del luogo impegnate a formare professionalmente i ragazzi e a trovare loro un lavoro. Per concludere, ciò che ognuno di noi dopo questa esperienza porta dentro di sé è il ricordo di persone, e sorrisi, luoghi e situazioni che ti fanno sentire accolto in modo caloroso e benevolo. Malgrado le difficoltà che affliggono le persone del posto, ciò che prevale è il loro spirito gioioso e fiducioso, direi quasi il loro ottimismo. Nei confronti di chi li va a visitare c’è curiosità e riconoscenza, ma anche consapevolezza d’incontro occasionale. Il distacco è duro, ma previsto. Molto più facile per loro che per noi. Ti lanciano fiori appena ti allontani e non c’è miglior saluto. L’esperienza di volontariato in Africa è una grande ricchezza che ti porti dentro e ha un valore inestimabile per tutta la vita. L’operato verso i più deboli è forse piccola cosa per loro, ma grande dono per chi lo fa. Si vorrebbe andare ben oltre alla semplice buona azione, ma è ben difficile cambiare il sistema. Tuttavia l’impegno di chi lavora e sostiene queste missioni rende possibile un proficuo dialogo umano e culturale e tiene viva la speranza di un bene comune. Alice Esposito #missione #suorefrancescane #giovani #vita #happiness #vocazione |
AutoreLe Suore Francescane Missionarie di Cristo svolgono molteplici attività nell'ambito dell'istruzione e missionario. Archivi
Gennaio 2021
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